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Autore INLAND EMPIRE di David Lynch
kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 13-02-2007 14:25  
Il paragone con MD è inevitabile ma i due film a me sembrano nascere in maniera totalmente diversa.
in MD eravamo di fronte all'incipit di una serie televisiva poi trasformata ,come tutti sanno, per mancanza di fondi in film. Da cui tutte quelle storie parallele che sembrano non trovare contatto e che si aggrovigliano nel finale onirico dando un vago senso a tutta la materia narrativa evidentemente pensata per durare molto più a lungo. La mezz'ora finale di MD è l'espediente obbligato (e anche la parte peggiore del film direi) che linch ha dovuto usare per trasformare una serie in un film. Le trame sfociano nel sogno/incubo, nell'assurdo e nel nonsense.
in Inland Empire non succede così il ricorso all'incubo non è una pezza da porre sulla trama anzi il film stesso è un incubo senza trama. E' un film che nasce e si sviluppa con una coerenza che MD non possiede. E' il film più linchiano di linch e proprio per questo il più difficile. Molto più di MD la cui mezz'ora finale è (anche) in fin dei conti una ruffiana strizzatina d'occhio di linch al proprio pubblico di fan. per non dire una presa per il culo.
_________________
http://trifo.blogspot.com

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 13-02-2007 14:28  
In realtà non è una differenza, ma in qualche modo una simulitudine tra i due film. Inland Empire è (anche) la giustapposizione di serie e materiali vari realizzati o progettati da Lynch per il suo sito web...

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 14-02-2007 03:52  
quote:
In data 2007-02-13 14:25, kagemusha scrive:
Il paragone con MD è inevitabile ma i due film a me sembrano nascere in maniera totalmente diversa.
in MD eravamo di fronte all'incipit di una serie televisiva poi trasformata ,come tutti sanno, per mancanza di fondi in film. Da cui tutte quelle storie parallele che sembrano non trovare contatto e che si aggrovigliano nel finale onirico dando un vago senso a tutta la materia narrativa evidentemente pensata per durare molto più a lungo. La mezz'ora finale di MD è l'espediente obbligato (e anche la parte peggiore del film direi) che linch ha dovuto usare per trasformare una serie in un film. Le trame sfociano nel sogno/incubo, nell'assurdo e nel nonsense.
in Inland Empire non succede così il ricorso all'incubo non è una pezza da porre sulla trama anzi il film stesso è un incubo senza trama. E' un film che nasce e si sviluppa con una coerenza che MD non possiede. E' il film più linchiano di linch e proprio per questo il più difficile. Molto più di MD la cui mezz'ora finale è (anche) in fin dei conti una ruffiana strizzatina d'occhio di linch al proprio pubblico di fan. per non dire una presa per il culo.




Condivido nella sostanza, ma le affinità tra i due film - che evidentemente non sono uguali - esistono. C'è anche in IE quel tentativo di "misticizzare" ed espandere il contenuto meta-emozinale. Però, a mio avviso, pur nella maggior "grezzezza", ma direi proprio in ragione di quella, MD colpisce forte, dentro, nel profondo, "selvaggiamente", scardina le resistenze della coscienza vigile, è sogno che fa sognare lo spettatore, attraendolo verso il perfetto centro gravitazionale del suo corpus (si "perdono i sensi" nel Club Silencio). Parlo di "sogno" inteso come complessità e profondità della psiche, che è io ed es, magma subcosciente che è carne e sangue, cieca, folle, ma anche cultura, bagaglio di memorie e di suggestioni liriche, e non della mera immaginazione, astrazione dalla realtà, della provvisoria vacanza della logica che normalmente viviamo durante la visione di film "normali". MD raggiunge i profondi anfratti in cui sonnecchia l'eros...
IE, forse più nella forma coerente e strutturato di MD, nonostante la rarefazione narrativa e visiva sia ancora più accentuata, eccede in simbolismi, si raggela strada facendo nel progetto che, nonostante le apparenze, vira verso la(eccessiva?) "concettualizzaione/intellettualizzazione".
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 14-02-2007 03:57  
quote:
In data 2007-02-13 14:25, kagemusha scrive:
La mezz'ora finale di MD è l'espediente obbligato (e anche la parte peggiore del film direi) ...... Molto più di MD la cui mezz'ora finale è (anche) in fin dei conti una ruffiana strizzatina d'occhio di linch al proprio pubblico di fan. per non dire una presa per il culo.




Su questo però non condivido.

Giusta la risposta di Mescal, per quanto riguarda il resto.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 14-02-2007 09:33  
quote:
In data 2007-02-11 13:40, Petrus scrive:
perchè la mia rispecchia semplicemente quello che Lynch fece intendere a Venezia




La tua spiegazione non mi convince del tutto.
Credo che si debbano spiegare un bel mucchio di cose, se uno vuole proprio trovare la coerenza narrativa.

Prima di tutto la scritta Axxon n
E' vero è il titolo del radiodramma iniziale, ma la mia sensazione è che quella scritta sia assimilabile alla insegna di una porta spazio temporale che permette a laura Dern di attraversare i vari mondi di ieri oggi domani.

Non mi sembra che tutto si svolga nell'arco di pochi istanti.
Ci sono tre precisi riferimenti temporali che devono essere spiegati:
le 9 e 45
dopo mezzanotte
l'ora "rossa".

Esiste una relazione tra la storia polacca, la storia della donna rinchiusa nella camera 203 (Lost Girl), le storie possibili di Laura Dern (con marito prima spettatore, poi ipnotizzatore, con amante prima consenziente e poi freddo, con Julia Ormond prima moglie tardita e poi assassina)

Ruolo chiave è quello dell'ipnotizzatore (mi pare si chiami Cramphi) che trasmette i suoi
poteri al marito di Laura Dern.

La sit com Rabbits a mio giudizio è un pò la preistoria del momento creativo. questi conigli antropomorfi (simili alle scimmie antropomorfe di Kubrick) sembrano costituire l'archetipo dei tre personaggi principali, Lui, Lei, L'Altro. La mente di Lynch usa questa metafora per suggerire un inizio di rappresentazione che poi va arricchendosi nel tempo in tante storie (quella polacca, quella della donna reclusa, quelle di Laura Dern)

Inoltre dovrebbero essere spiegate le due filastrocche citate dalla madre di Laura Palmer all'inizio (c'era un bambino, c'era una bambina)

Credo di essere vicino alla spiegazione, ma mi serve una seconda visione

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 14-02-2007 10:03  
d'accordo, ma cmq credo che la strada giusta nell'approccio a lynch non sia quello di cercarne un senso logicamente compiuto, una struttura ad incastri perfetta e indissolubile, quanto coglierne il senso e l'architettura globale
ovvio che per una spiegazione dettagliata, pur volendola cercare, servono più visioni
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 14-02-2007 11:00  
quote:
In data 2007-02-14 09:33, Schizobis scrive:


Inoltre dovrebbero essere spiegate le due filastrocche citate dalla madre di Laura Palmer all'inizio (c'era un bambino, c'era una bambina)



non sono proprio filastrocche, sembrano più parabole o storielle...
c'è un bambino, che esce nel mondo a giocare, nel momento in cui passa attraverso la porta, c'è come un riflesso, e in quel momento nasce il male. Questo ricorda molto la mistica di Twin Peaks: potrebbe voler significare che l'anima in sé è pura, ma quando viene a trovarsi nel mondo sensibile, da quel momento deve avere a che fare col male...
c' una bambina che va in paese a giocare, ma si perde nella piazza del mercato, ma non è il mercato, è il vicolo dietro al mercato... Questo è parecchio inquietante, sembra fare riferimento anche questo al male, alla dannazione, la bambina dovrebbe passare attraverso il mondo per perseguire la perfezione spirituale, ma si perde; ma qui potrebbero anche esserci riferimenti diretti alla storia del film (come anche nella prima storiella, in realtà)...
Bisogna, per afferrare il senso complessivo del film, ammesso che ci sia, lasciar risuonare dentro di sé tutte le "rime" tra le sequenze e le storie che lo compongono...
"rime" come ad esempio tutti i riferimenti, come si diceva prima, ai concetti di tradimento e di colpa, ma anche le tante volte in cui si parla, nei dialoghi, di animali... e le volte in cui ciò che è nei dialoghi in una storia appare poi sullo schermo in un'altra...




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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 14-02-2007 12:32  
Io queste due parabole o storie le ho intese così:
quella del bambino la identifico con la storia del marito di Laura Dern. Il marito diventa il male. ipnotizza julia Ormond che compie l'assassinio
Quella della bambina la identifico con la storia di Laura Dern: dal momento della perdita del figlio, dell'abbandono del marito (che va con il circo) e della'amante (che si mostra freddo quando irrompe in casa sua) inizia una peregrinazione alla ricerca di se stessa. Alla fine di questa odissea nello spazio interiore, Laura Dern capisce che il suo sacrificio è servito per la Catarsi dello Spettatore (in questo caso la ragazza reclusa nella camera 203).

Insomma invece che INLAND EMPIRE il film si poteva intitolare LAURA DERN LIBERA TUTTI

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 14-02-2007 12:48  
E' un'interpretazione figa... ma quindi la ragazza non era nella camera 47(tra l'altro il titolo del film di cui Laura Dern girava il remake)?

-comunque non riesco a scaricare questo film, urge un ritorno in sala quanto prima-

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 14-02-2007 12:51  
No, nella camera 47 ci sono i conigli antropomorfi.
Almeno mi pare di ricordare così.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 14-02-2007 20:02  
Facciamo finta che sia la stanza "237". Anche in quella c'è un orrore che fu e che, tra veglia e sogno, ritorna. Dove anche, peraltro, non molto lontana da quella, vediamo per l'appunto un "coniglio" (antropomorfo)che spunta attraverso la porta di una stanza "aperta" stavolta all'orrore "condiviso".

Le vie che conducono a Kubrick sono molteplici in questa vischiosa e "labirintica" landa.

Ma forse sono solo coincidenze, alle quali personalmente non credo molto.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 14-02-2007 alle 20:03 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 14-02-2007 alle 20:04 ]

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 14-02-2007 20:53  
Secondo me Lynch è un regista che ama poco le citazioni, a parte quelle dal cinema classico, e cioè di un cinema che è già sedimentato nell'immaginario collettivo e quindi può valere in qualche modo come un repertorio di archetipi...
D'altra parte si sa che ama molto Kubrick, tanto è vero che in questo film ha schiaffato bene in vista un poster di Lolita. Però i riferimenti a Shining li considero più che altro delle consonanze, delle affinità in primo luogo tematiche...
Shining era un film che esplorava uno spazio esteriore in quanto metafora e materializzazione dello spazio interiore del protagonista, attraverso la struttura labirintica dell'Overlook Hotel, e, per chi fosse arrivato distratto alla fine del film, avesse "overlooked" i segni che vi erano disseminati, fa finire il film in un labirinto vero, da cui il protagonista non è più capace di uscire.
L'impero interiore dell'ultimo Lynch ha anch'esso, forse inevitabilmente, una struttura labirintica, e qui c'è un raccordo forte tra i due film. Però i conigli mi sembrano un parto autonomo della poetica lynchiana; bisogna considerare che Lynch ha già prodotto la serie Rabbits su quei personaggi, e casomai si potrebbe vederli più come un collegamento con Mulholland Drive, visto che due dei tre "esseri" sono doppiati dalle protagoniste di quel film, tanto in IE che nella serie. Il coniglio di Shining avrà giocato più come reminiscenza, visto che bene o male non c'è anima viva che non si ricordi di quella scena...
Però AlZayd ha posto un bel tema, il confronto tra i due film è molto suggestivo.
A mio parere però c'è una differenza che emerge subito: Lynch nel suo labirinto ci si è, almeno apparentemente, immerso e perso, mentre Kubrick lo ha osservato dall'alto, lo ha analizzato con inquadrature geometriche, e il suo occhio vigile non se ne è mai lasciato sopraffare...
A questo fa da contraltare il destino dei protagonisti, che è esattamente inverso. Nikki Grace alla fine arriva a comprendere la struttura e il senso del suo labirinto, e così riesce a salvare la Ragazza Persa, mentre Jack Torrance finisce per soccombere, vittima e pedina di un disegno oscuro.

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 15-02-2007 08:08  
Il cacciavite come arma (2001 il cacciavite per Hal)
La camminata zoppa di Laura Dern sulla Walk of Fame che assomiglia a quella di Jack nel finale di Shining
Le stanze dell'Hotel modello Shining
Citazione diretta di Lolita.
I triangoli amorosi che sembrano un doppio sogno (Eyes Wide Shut)



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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 15-02-2007 10:27  
quote:
In data 2007-02-15 08:08, Schizobis scrive:
Il cacciavite come arma (2001 il cacciavite per Hal)
La camminata zoppa di Laura Dern sulla Walk of Fame che assomiglia a quella di Jack nel finale di Shining
Le stanze dell'Hotel modello Shining
Citazione diretta di Lolita.
I triangoli amorosi che sembrano un doppio sogno (Eyes Wide Shut)


il fatto che anche lynch sia un regista... che utlilizzi degli attori... inland empire viene proiettato nelle sale, così come i film di kubrick...
insomma possiamo vederci ogni tipo di citazione, però dobbiamo stare attenti a non fare la fine di jack torrance...

forse prima ho dimenticato di sottolineare che comunque vie è un'altra differenza sostanziale tra i due film... il viaggio di IE è un viaggio nel sogno, e ha come orizzonte la conoscenza... quello di Shining invece è un percorso puramente negativo, che conduce solo alla follia. Questo è il tratto più emblematico della distanza tra i due film, e tra i due cineasti...

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 15-02-2007 10:43  
E infatti non ho mai detto che Lynch e Kubrick siano sullo stesso piano poetico.

Però si deve ammettere che un cacciavite è un'arma un pò strana e conoscendo il rispetto di David verso Stanley, non si può fare a meno di pensare ad una associazione.

Se valesse il tuo discorso allora le tue elucubrazioni sulla red room come scritta alo specchio redrum (murder) sarebbero solo aridi accademismi. Invece penso che siano validi spunti di riflessione.

E poi che quedto film sembri una odissea nello spazio interiore è innegabile come anche il percorso che dall'alba dell'uomo si conclude al tramonto della walk of fame.

Su shining penso che il percorso sia proprio all'interno della mente umana e che quei lunghi corridoi siano percorsi della mente. Che poi il percorso di Jack sia buio e senza via d'uscita potremmo essere d'accordo anche sel la foto finale sembra lasciare aperta un'altra interpretazione.

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